Mogliano incontra la storia – “Passato per il Presente”

LA LOCANDINA

PRESENTAZIONE

Quattro temi, quattro autori, quattro libri. La rassegna di incontri che inizia il 1° marzo ed è organizzata dall’Associazione OMEGA aps con il patrocinio del Comune di Mogliano Veneto, sarà dedicata alla storia contemporanea. Partendo dalla presentazione di quattro importanti volumi, cercherà di fornire delle chiavi lettura per comprendere cos’è stato storicamente il fascismo, come l’antifascismo abbia assunto un ruolo fondamentale soprattutto negli anni della Seconda guerra mondiale e come questi temi siano ancora oggetto di conflitti della memoria. Questi temi stanno dentro un dibattito pubblico che negli ultimi anni è stato molto vivace, ma che è stato a volte caricato di una valenza politico. Questa rassegna tenterà di riportare le questioni da un lato su un piano fattuale, dall’altro su un piano storiografico dove trovano spazio delle interpretazioni non “condivise”, ma comunque sulle quali tutti gli storici italiani – quelli che partono dalle fonti e dai documenti – in gran parte concordano. Gli ospiti del ciclo hanno dimostrato che molte storie sono passate sotto silenzio oppure che molte versioni ufficiali sono state scritte a tavolino. Una rassegna, Mogliano incontra la storia, che seguendo il dibattito storiografico, diventerà un appuntamento permanente.

La guerra alle donne durate il periodo 1940-45, ad esempio, fatta di drammi personali e violenza, è stata un’esperienza poco raccontata e ancora meno testimoniata proprio dalle protagoniste. Nel suo libro ben documentato Michela Ponzani ci restituisce la dimensione femminile dell’esperienza bellica. Dietro la retorica del martire antifascista, la lotta armata al nazismo e al fascismo di Salò è per le partigiane un momento attraversato da tormenti interiori, da incertezze e paure. Ma è anche una guerra privata per l’emancipazione femminile, una sfida ai pregiudizi della società italiana e degli stessi compagni di banda. Il libro ricostruisce le tattiche di sopravvivenza delle vittime della “guerra ai civili”: sole con i mariti inviati al fronte, dispersi o deportati, le donne rompono il muro del silenzio sugli stupri di massa, commessi dalle truppe occupanti tedesche e dai marocchini nel Basso Lazio. Ma la guerra è fatta anche di “contatti tra nemici”: molte donne s’innamorano del “tedesco invasore”, da cui avranno anche dei figli. Considerate nel dopoguerra le “amanti del nemico”, la loro storia sarà cancellata dalla memoria nazionale in nome del mito dell’eroina e madre, simbolo della nuova Italia democratica.

Eric Gobetti affronta il tema scivoloso delle foibe, che nel tempo è stato trattato attraverso una miriade di luoghi comuni che, come tali, si sono autoalimentati nel tempo e fatti poi passare per veri. “E allora le foibe?” è diventato il refrain tipico di chi sostiene il risorgente nazionalismo italico e vuole zittire l’avversario. Ma di cosa parliamo quando parliamo di foibe? Cosa è successo realmente? A leggere gli articoli dei giornali e a sentire le dichiarazioni dei politici sul numero delle vittime delle foibe, è difficile comprendere le reali dimensioni del fenomeno. Un libro “fact checking”che non propone un’altra verità storica precostituita, non vuole negare o sminuire una tragedia, ma intende riportare la vicenda storica al suo dato di realtà e provare a fissare la dinamica degli eventi e le sue conseguenze. Con l’intento di evidenziare errori, mistificazioni e imbrogli retorici che rischiano di costituire una “versione ufficiale” molto lontana dalla realtà dei fatti.

Un giorno Michela Marzano scopre il passato del nonno, fascista convinto della prima ora. Perché nessuno le ha mai detto la verità? Era un segreto di cui vergognarsi oppure un pezzo di storia inconsciamente cancellato? “Sono stata pure io complice di questa amnesia?” si chiede dopo aver ritrovato una vecchia teca piena di tessere e medaglie del Ventennio. Così l’autrice intreccia il passato familiare alle pagine più controverse della storia del nostro Paese. Per tutta la vita lei si è impegnata a stare dalla parte giusta: i fascisti erano gli altri, quelli contro cui lottare. Inseguendo le vicende della sua famiglia, l’autrice ridisegna il percorso che l’ha resa la donna che è oggi, costellato di dubbi e riflessioni: il rapporto complicato con la maternità, il legame tra sangue, eredità e memoria, e quel passato con cui l’Italia non ha mai fatto davvero i conti.

I conti con il passato, appunto. Un bilancio su questo tema lo traccia Filippo Focardi. Molti temi si sono prestati, anche nel tempo presente, ad essere politicamente divisivi, fino ad essere oggetto di un uso pubblico distorto a seconda delle convenienze del momento. Con la fine della guerra fredda e i mutamenti dello scenario internazionale, i processi di ridefinizione delle memorie pubbliche nazionali hanno innescato in Europa delle vere e proprie “guerre di memoria”. In Italia, i conflitti tra memorie contrapposte si affiancano a reiterati tentativi di ridefinizione dell’identità nazionale all’insegna della costruzione di presunte memorie condivise, alimentati da un intenso uso politico del passato. Si assiste così all’istituzione di nuove date del calendario civile, come la Giornata della Memoria per le vittime della Shoah e il Giorno del Ricordo per quelle delle foibe; al confronto fra revisionismo e anti-revisionismo su fascismo e Resistenza; a un dibattito sui crimini di guerra italiani nelle colonie e nei territori occupati durante il secondo conflitto mondiale.

GLI OSPITI