Michela Ponzani

Storica, autrice e conduttrice televisiva di programmi culturali per Rai Storia, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia contemporanea all’Università di Firenze. Borsista della Fondazione Luigi Einaudi di Torino e consulente dell’Archivio storico del Senato della Repubblica, è stata ricercatrice ospite presso il Remarque Institute della New York University, ha collaborato per anni con l’Istituto storico germanico di Roma e ha fatto parte del gruppo di ricerca della Commissione storica bilaterale italo-tedesca. Tra le sue pubblicazioni: Figli del nemico: Le relazioni d’amore in tempo di guerra 1943-1948 (Laterza 2015); Le sindache d’Italia. Viaggio nella storia delle amministratrici italiane (Reality Book 2021).

 

Descrizione

Per secoli bottino degli eserciti invasori, tra il 1940 e il 1945 le donne si ribellano alla cultura di guerra che usa lo stupro per umiliare il nemico sconfitto. Attraverso le lettere private del fondo Rai, il libro di Michela Ponzani ricostruisce la resistenza delle donne che vollero combattere la «guerra totale». Dietro la retorica del martire antifascista, la lotta armata al nazismo e al fascismo di Salò è per le partigiane un momento attraversato da tormenti interiori, da incertezze e paure. Ma è anche una guerra privata per l’emancipazione femminile, una sfida ai pregiudizi della società italiana e degli stessi compagni di banda. Il libro ricostruisce le tattiche di sopravvivenza delle vittime della «guerra ai civili»: sole con i mariti inviati al fronte, dispersi o deportati, le donne rompono il muro del silenzio sugli stupri di massa, commessi dalle truppe occupanti tedesche e dai marocchini nel Basso Lazio. Ma la guerra è fatta anche di «contatti tra nemici»: molte donne s’innamorano del «tedesco invasore», da cui avranno anche dei figli. Considerate nel dopoguerra le «amanti del nemico», la loro storia sarà cancellata dalla memoria nazionale in nome del mito dell’eroina e madre, simbolo della nuova Italia democratica.